Di Yuri Di Benedetto
Alfieri della forza, è il nostro tempo.
Indipendentemente da quello che può essere il giudizio, una cosa è certa.
L’amministrazione Trump sarà preparatoria ad uno scontro futuro e nel farlo sarà aggressiva perché i tempi stringono.
Dal punto di vista Usa sarà necessaria una riorganizzazione delle linee logistiche, una più puntuale definizione degli schieramenti e il rafforzamento del fronte interno, del piano cognitivo/comportamentale e di quello culturale. Questo significherà in termini pratici un repentino dietro front riguardo a tutte le tematiche ritenute intoccabili nell’ultimo decennio.
Woke e robe varie non sono minimamente capaci di sopportare l’urto di quella guerra che si profila all’orizzonte. Essendo il prodotto ultimo di una decostruzione sistematica che ha generato solo il deserto e la sterilità sotto tutti i punti di vista.
E la guerra di domani, mette un punto di sospensione molto grande alla questione del multipolarismo visto come sviluppo armonico e pacifico tra civiltà differenti.
Comunque sia, la reazione a tali atteggiamenti dominanti nell’ultimo periodo è necessaria e auspicabile. E lo dovrebbe essere per tutti quelli che indipendentemente dalle visioni del mondo che perseguono, rimangono ancorati ad un principio di realtà.
Il mondo delle favole è finito da tempo, sarà una doccia fredda per i tanti che tengono forzatamente la testa sotto la sabbia.
Per noi non è una novità, visto che abbiamo sempre sostenuto come il dato antropologico sia sempre stato preminente sul transitorio e mutevole dato politico.
l’Antropologia delle persone sarà tutto, vincerà chi avrà guerrieri valorosi. I laboratori di guerra di questi anni confermano delle verità eterne, indiscutibili. L’ucraina ha resistito 3 anni perché ha avuto nobili guerrieri (ricordate, il rispetto per chi sacrifica la vita deve precedere la morale sul perché e per chi o cosa la dà. Questa è una distinzione di stile categorica per quelli come noi, lasciate ai parolai la bassezza.) e la Russia sta vincendo perché ha nobili guerrieri (se avesse avuto soltanto la tecnologia avrebbe perso, o sarebbe stata costretta a bombardamenti criminali e distruttivi, come Israele e USA). Hamas ed Hezbollah hanno resistito per la stessa ragione.
Nel futuro, o almeno nella fase storica che è appena iniziata, tutti i popoli dotati di nobili guerrieri diranno la loro, perché avranno a disposizione tecnologia importante e micidiale a basso costo. L’era Guerriera è giunta, questi anni apriranno delle possibilità concrete nel recuperare una pedagogia che dobbiamo mettere al servizio della salvezza del nostro paese. I chiacchieroni, politici e cittadini degli Stati europei e degli Stati Uniti, i re, i dittatori e i plutocrati (e i loro camerieri) a capo delle plutocrazie nichiliste dette democrazie, ne prendano atto.
L’era dei guerrieri è iniziata. La scienza e la tecnologia sono dalla loro parte: valorizzeranno gli uomini di valore, archeo-futurismo? Noi ci saremo.
Perché il nostro paese ha dei margini, non immediati, ma se noi non sprecheremo il tempo sapremo imporci. Obiettivi e imperativi storici non dovranno renderci sclerotici e rigidi. Tutto si apre sul campo del possibile. Lo abbiamo sempre sostenuto che il nostro rientro nella storia sia necessario ad ogni costo e con ogni mezzo disponibile.
Ora bisogna muoverci verso quella dimensione.
Sta arrivando il nostro tempo e il mondo ci darà ragione. Non lo lasceremo a chi ha sempre creduto il contrario, così come non permetteremo che gli opportunisti possano confondersi tra le nostre bandiere.
“Tra i fiori il ciliegio, tra gli uomini il guerriero”.