Nave senza nocchiere in gran tempesta
Nave senza nocchiere in gran tempesta

Nave senza nocchiere in gran tempesta

Belloni, Legion d’onore francese, europeista, legata al mondo gesuita, lascia la guida del vertice dei servizi segreti con una decisione pubblicamente comunicata il 6 gennaio, due settimane esatte prima dell’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca.

Anche l’Italia, come ogni altra nazione, andrà incontro probabilmente a una nuova miniguerra civile globale, replica metamorfosata di quella del novecento: allora antifascismo rivoluzionario di matrice ebraica in un fronte guidato per lunghi momenti dall’Unione Sovietica e dalla cd Internazionale comunista; “fascismo universale” o nazionalismo internazionale nell’altro. 

La Guerra Civile Globale in questo secolo sarà, nelle varie nazioni, ancora tra due fronti principali. Da una parte il fronte dominante e in ascesa di sostegno al “partito comunista cinese” egemonico e globalista, in Italia ad esempio abbiamo D’Alema, Prodi, le frazioni più influenti della confindustria e del quirinale, le frazioni più potenti del vaticano ecc, in uk direttamente la casa reale come ha mostrato la sorprendente notizia di Andrea spia del “partito comunista cinese”, (cfr.https://www.marieclaire.it/attualita/gossip/a63225730/principe-andrea-spia-cinese-regno-unito/, nel mondo ebraico direttamente i Rothschild https://www.milanofinanza.it/news/i-cinesi-espugnano-anche-rothschild-1569441).

Dall’altra il fronte che vorrebbe essere Nazionalista, anti-egemonista e antiglobalista che dovrebbe essere guidato dagli Usa, solo se saranno in grado di estirpare la Cia Dem e radicalizzare il proprio Nazionalismo destrutturando la NATO europea. In realtà la Cina tecnocratica, capitalista di stato, con la sua sorveglianza digitale e con il suo globalismo strategico basato su operazioni cognitive e informative “sovversive” con puntuali e potenti Unità di Spionaggio Cyber sembra interpretare la tendenza dello spirito del tempo molto più a fondo del “nazionalismo” strategico di Trump, che ha peraltro i primi nemici in casa con cui non è detto riesca a regolare i conti (CIA, FBI, MI6, lo stesso Musk è accusato da esponenti di America First quali Bannon, Rubio o De Santis di essere un “agente comunista cinese”, un “americano a metà” qualora non porti via le azienda dalla Cina). Di conseguenza con i dazi e gli economicismi gli Usa hanno poche speranze; l’unica possibilità sarebbe un nazionalismo strategicamente Popolare, tatticamente  militarista e anti-egemonista che contrasti il globalismo di Xi Jinping con una contro-guerra globale cognitiva. La Belloni, molto astuta e in gamba, si tira per ora fuori da questa lotta avendo compreso che il “partito europeo” che aveva poco prudentemente sposato non ha attualmente, divisioni ne’ cavalli su cui puntare essendo stato spazzato impietosamente e definitivamente via dalla catastrofe ucraina; gli unici “re” stanno perciò a Pechino e negli Stati Uniti. Per l’Italia, si aprono anni difficili, che come sempre offrono sia pericoli che opportunità.