Der Krieg
Der Krieg

Der Krieg

Di Estetarmato

Solo colui a cui è chiaro ciò che è ovvio è un illuminato, e oggi ovvia è una cosa su tutte: il mondo si sta avviando verso la guerra. Essa non è per niente una prospettiva distante come chi vive la vita senza visione e profondità vuol continuare a credere, a loro dico:

Noi siamo già in guerra.

Voi ignorate perché siete abituati (addestrati) alla passività, ok, continuate, io vi ricordo che i conflitti accesi a pochi chilometri dal territorio da noi abitato ci coinvolgono già politicamente ed economicamente, ed è bene capire che in una guerra si può essere coinvolti per tre elementi: i primi due sono già andati, il terzo elemento, il più terribile — quello militare — potrebbe entrare in gioco in qualsiasi momento.

Fulmine nel cielo sereno della nostra fatale disattenzione.

Bisogna chiarire, che chi scrive non teme la prospettiva di una guerra, che invero potrebbe esaltare le caratteristiche della persona, così come la immagino; tuttavia esiste una guerra nobile, come la Seconda guerra mondiale. Indipendentemente dalle simpatie per uno o l’altro schieramento, è innegabile che essa sia stata una guerra fra visioni del mondo, non solo fra uomini o nazioni, fu una guerra fatta dalle idee, per le idee, fu terribile ma fu vitale, terribilmente vitale.

Vinse un’idea che ora commercializza tutto, anche la guerra stessa, ma gli Eroi non si vendono, e che siano i mercanti a combattere le guerre del soldo e per il soldo, se ne hanno il fegato. Io vi dico, non abbiate un prezzo, desiderate una morte eroica, ma non fatevi ingannare: eroismo non è mai morire senza sapere perché si muore, come un semplice ed ignavo strumento.

Non permettere che vendano la tua carne per qualche spicciolo.

Dunque stai attento, perché in questo contesto politico e sociale, è ciò che proveranno a fare. Tieni a mente che è diventato irrilevante votare a sinistra o a destra, la guerra la vogliono (votano e stravotano) tutti e nemmeno loro sanno perché. Noi invece, sappiamo che la democrazia è ingannevole, ma la psiche no. Essa è leggibile, e lì sta la risposta, l’inconscio collettivo lascia i suoi segni sparsi ovunque, basta coglierli. Guardatevi attorno: rabbia, insoddisfazione, violenza latente o palese, esplosiva e saltuaria o costante, fisica o psichica, violenza economica, violenza, violenza dappertutto.

E la violenza genera altra violenza.

Viviamo immersi in emozioni negative che crescono nell’anima, siamo posseduti da energie oscure inviateci da altri mondi: più le neghiamo, con la nostra intellettualità e (presunta) raggiunta civiltà, più esse crescono. Infine, i pensieri del singolo e dunque la massa di pensieri della collettività prendono forma, e gli archetipi più oscuri del regno della psiche oggi si sono impossessati di quei pensieri.

Divento sempre più convinto che il segreto di Dio si nasconda nella nostra psiche, essa è per me lo Spirito Santo. Essa ci chiede, dunque lo fa Dio, di ribaltare i valori del mondo: un’altra volta, è sempre la stessa storia, finisce un ciclo ne inizia un altro, ribaltare i valori e trovare quelli nuovi, non vecchi, per cui morire. Essere capaci di costruire il qualcosa a cui dedicare la nostra voglia di eroismo, un ideale per cui sviluppare il senso di sacrificio, un fine superiore a cui dedicare la nostra esistenza, per cui magari davvero morire ma con convinzione, sia pure gratis, perché il valore di chi cerca l’azione non dipende da quanto quell’azione viene pagata ma da quanto importante è.

Io sogno un popolo pronto a tutto, ma solo una volta trovati questi nuovi valori lo si potrà diventare.

Perché i valori attuali non sono quelli giusti? Perché l’inconscio non avrebbe presentato al mondo gli archetipi distruttori che invece ha messo in gioco; a noi stronzi il compito di incarnare questi archetipi e di usare quel potere, ma per creare, cavalcando ancora la contraddizione di cui abbiamo già parlato:

Cristo può ancora vincere su Satana, ma deve farci un patto. Apollo può ancora sopprimere Dioniso… ma prima lo deve un attimo subire.

Fino ad allora noi possiamo prepararci al suo trionfo, a cui parteciperemo attivamente, dandoci un’educazione alla sopportazione, allenando la nostra capacità di affrontare le difficoltà, mettendoci alla prova, abbandonando lo sfrenato individualismo, cominciando a collaborare e a non tollerare le decisioni ingiuste dei potenti, che esse provengano da destra o da sinistra.

Noi possiamo e dobbiamo smetterla di farci dividere e polarizzare su temi futili come il femminismo, ideologia/fabbrica di donne che odiano gli uomini.

Perché

La carenza d’affetto ti rende una bestia,

L’uomo privato dell’amore desidera la guerra

E di amore oggi c’è n’è quanto mai poco,

Lo porteremo noi insieme al sole

E se anche combattessimo una guerra

E se anche ci macchiassimo di crimini

Lo faremmo solo per il più nobile dei sentimenti.

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