di Augusto Soli
La riconfigurazione orientale (Mizhrai) di Israele, guidata paradossalmente da un occidentale aschenazita come Neta, solo in apparenza è la causa dello sconvolgimento dell’assetto medio-orientale.
Il fatto che Israele sia tutt’altra cosa da quello degli anni scorsi, e che Neta sia bersagliato dalla medesima Corte Globalista che ha bombardato Karadzic e bersaglia oggi Putin, è solo la conseguenza del grande tradimento storico e politico operato dai soliti preti (sciiti) di Teheran contro il grande Movimento Nazionalista Arabo; il massacro mirato dell’intera dirigenza nazionalista araba − da Saddam Hussein a Tareq Aziz, a cui ad onor del vero Ahmadinejad si oppose − massacro svoltosi di concerto con i Neocon globalisti e con i più vari apparati israeliani non può che rimandare all’oscura regia dei preti di Teheran, che non contenti di aver distrutto prima il regime Socialista nazionale iraqeno (il più avanzato regime del medio oriente contemporaneo), poi i Falangisti maroniti, hanno pure mandato a morire il loro protetto Nasrallah.
Guarda caso ieri la famiglia Haniyeh (ucciso anche lui a Teheran la scorsa estate) esultava per la caduta di Assad, dato che secondo questa influente famiglia palestinese gli Assad avrebbero svenduto la Siria a Teheran; la gran parte delle masse arabe sunnite oppresse vede oggi nel corrotto regime persiano safavide il primo nemico. Inevitabile che ad avvantaggiarsi di tutto questo stato di cose sia ora un autentico statista nazionalista quale Erdogan, che può trattare a tu per tu con Trump o Putin; è chiaro che Russi e Americani non possono perdere ora le loro basi siriane.
La strategia di Erdogan, di rifondare una grande Turchia autonoma dal partito comunista di Pechino e dai militari americani, che vita potrà avere? Vedremo. Il blocco storico russo-americano-nord coreano di cui da tempo qui si parlava è comunque nell’ordine degli eventi. Spiace per chi non lo ha capito in tempo e si trastullava con il multipolarismo eurasiatico, con il “sud globale” o con i mitici Brics. Il mito del nazionalismo resistente è destinato di nuovo a scontrarsi con la furia mitologica dell’internazionalismo globalista, sia esso neocon o eurasiatico, due forme di trockismo vario; USA docet.
Lode a Mazzini e Garibaldi in occidente, al solo Nazionalismo arabo cristiano nel vicino oriente: questo oggi verrebbe da dire.