Di Gimmi Santucci
Liquidato il “secolo breve” ancora carichi di speranze e abbrivio verso il futuro, a un certo punto sono intervenuti dubbi più o meno espliciti sulla validità dei vari percorsi intrapresi.
La tecnologia ha offerto possibilità inimmaginabili, il buon senso post-bellico ha suggerito modelli e linguaggi morbidi che scongiurassero divisioni e conflittualità, la presunta consapevolezza del danno di una spesa pubblica eccessiva ha riportato le economie nazionali ad essere gestite come un’azienda o una famiglia, ricorrendo a una pretestuosa austerità per raggiungere l’ambito pareggio di bilancio e soddisfacendo il crescente sentimento ecologista. Sembrava prossimo il migliore dei mondi possibili: tecnologizzato, pacifico e inclusivo, responsabile, morigerato e rispettoso dell’ambiente.
Invece, tutte le promesse si sono sgretolate, gli sforzi si sono vanificati nello sbuffo della loro inconsistenza e ci è rimasto molto poco dei progressi conseguiti e di uno sviluppo sociale che parevano irreversibili, quindi scontati. Ci siamo ritrovati senza diritti fondamentali, senza una prospettiva possibile solo nella mediazione politica, con un benessere a rate, connessioni diffuse e veloci per collegarci non si sa a chi o a cosa, fino a sconnetterci anche da noi stessi.
Nell’esaltazione dell’individuo, si è persa la reciprocità, la cooperazione e in un laicismo anarchico, individualista e malignamente permissivo, si è persa ogni sacralità e trascendenza, che sole possono far sperare di sublimarsi, di avere un “OLTRE”, di vivere anche in una dimensione metafisica che completi e aumenti quella terrestre.
Nessuna pace del mondo, nessuna fratellanza universale; la povertà, anziché sparire dai paesi meno sviluppati, sta aumentando in quelli che dovrebbero essere un modello di progresso. A far fronte a questa frana, resta un uomo contemporaneo solo, debole e demotivato.
L’Associazione Aurora nasce come proposta possibile per riempire il Nulla in cui ci ritroviamo, per ristabilire il valore individuale e comunitario dell’uomo, per immaginare un modello sociale di equilibrio sistemico e soddisfazione morale.
Alla ricerca del sole è un documento multisensoriale perché contiene livelli diversi di comunicazione. Contiene l’analisi delle circostanze, la critica storica e attuale del sistema, la proposta di un’alternativa. Alla modalità saggistica alterna anche la semplicità e la forza dell’evocazione narrativa, con l’appassionato racconto di una escursione in montagna, della fatica, dell’appagamento, del condividere difficoltà ed emozioni. A completare la suggestione di un testo tanto appassionato, c’è un menù di brani musicali da associare alla lettura di ogni capitolo, come ulteriore percorso culturale ed emotivo assortito e trasversale, che comprende Wagner, Corelli, Vangelis, Bowie, Dylan, passando per After Dark, MGMT e Giovanni Lindo Ferretti. Classica, sinfonica, rock, pop, underground, alternativa, una piccola antologia musicale ampia come la visione proposta.
È confortante che un gruppo di giovani esprima il desiderio di capire, condividere e proporre la propria idea. La velleità e l’irruenza fanno parte del gioco, lo stato grezzo di alcune analisi sono la garanzia di un percorso in fieri e lungimirante, l’ambizione del progetto e di alcuni richiami fondativi, confermano l’energia giovanile che muove l’Associazione Aurora.
Una proposta necessaria, un libro che coinvolge e convince. C’è sempre vita, c’è sempre speranza.