L’ ITALIA E IL MARE NOSTRUM
L’ ITALIA E IL MARE NOSTRUM

L’ ITALIA E IL MARE NOSTRUM

Di Francesco Valeri

Se mi si chiedesse che cos’è la geopolitica inizierei col seguente enunciato: “Dato un paese in un preciso punto del piano cartografico, si può ipotizzare la sua strategia geopolitica nel piano geografico stesso.” Nel caso dell’Italia questo enunciato si riflette attraverso la dottrina politica del “Mare Nostrum”

Col termine “Mare Nostrum” s’intende la dottrina geopolitica che l’Italia è chiamata a perseguire data la sua posizione geografica, al fine di garantirsi sicurezza e risorse. Essa prevede la libera circolazione delle navi italiane lungo il Mediterraneo e l’impedimento ad altre potenze, soprattutto se potenzialmente ostili, di circolare liberamente in quello che va inteso come il mare privato di Roma. Tale dottrina è la costante della politica estera italiana lungo tutti i trenta secoli della sua storia ogni qual volta l’Italia ha dato sfogo alla sua volontà di potenza, rendendo le sue fasi più alte prima con l’Impero Romano e poi con le Repubbliche Marinare.

Per perseguire una simil dottrina si deve innanzitutto avere la forza prima per il conseguimento della talassocrazia e cioè la forza navale stessa, il che si traduce in costanti investimenti e ammodernamenti della nostra marina militare prima e mercantile poi. In secondo luogo occorre classificare le zone geografiche d’interesse strategico per l’Italia, il che si traduce nel controllo attraverso vie diplomatiche o non di isole e arcipelaghi, come per esempio la Corsica e Malta, o di stretti e canali come il canale di Sicilia, il Canale di Otranto e gli stretti come le Colonne d’Ercole, I Dardanelli, il Bosforo e il Canale di Suez. Il concetto poi di Mediterraneo va esteso ad un’area lievemente più ramificata rispetto al solo mare compreso tra Asia, Europa e Africa, includendo in esso anche due rami importanti come il Mar Nero e soprattutto il Mar Rosso, via fondamentale per i traffici navali con l’Oriente. 

Quella del “Mare Nostrum”, inoltre, è una dottrina che deve trascendere qualsiasi schieramento politico e circostanze storiche, in primis perché noi come qualsiasi altro paese necessitiamo di avere una nostra pedagogia ed una nostra strategia nazionale, cose che da settant’anni stiamo coltivando poco e male, sperando sempre di affidarci alla magnanimità di potenze esterne e credendo ingenuamente che alla perdita progressiva della nostra sovranità non vi sarebbe stato un prezzo salato da pagare. In secundis quella del “Mare Nostrum” è una dottrina da perseguire poiché fino a che i mari non saranno prosciugati e le montagne spianate, questo è lo spazio di terra su cui siamo chiamati in tutte le epoche ad agire, al fine di perpetrare la nostra esistenza e con essa quindi il modello di civiltà umana universale che in trenta secoli della nostra storia abbiamo saputo costruire e raffinare sempre più.