L’11 settembre non è soltanto l’anniversario dell’attacco jihadista in cui furono distrutte le torri gemelle al World Trade Center di New York. Oggi ricorre anche l’anniversario del colpo di stato militare fascista, che in nome dell’anticomunismo rovesciò il governo socialista di Salvador Allende e instaurò il regime sanguinario e criminale di Augusto Pinochet sponsorizzato dagli Stati Uniti, che ha oppresso il Cile dal 1973 al 1990. Vale la pena di ricordare che i crimini perpetrati da Pinochet e dalla sua giunta militare sono rimasti impuniti: nonostante l’arresto avvenuto il 16 ottobre 1998 nel Regno Unito su mandato del giudice spagnolo Baltasar Garzon, il dittatore morì nel 2006, dopo essere riuscito ad evitare tutti i processi.
Nel ricordare Allende, vogliamo citare un breve passo del suo discorso finale, pronunciato poco prima di essere assassinato, mentre il palazzo della Moneda era assediato dalle bande golpiste:
“La storia non si ferma né con la repressione né con il crimine. Questa è una tappa che sarà superata. Questo è un momento duro e difficile: è possibile che ci schiaccino. Ma il domani sarà del popolo, sarà dei lavoratori. L’umanità avanza verso la conquista di una vita migliore.”