Di Yuri Di Benedetto
7 gennaio 2025 anniversario della nascita del Tricolore italiano, una riflessione.
L’italia attualmente nella sua forma istituzionale è un paese devastato.
L’ultimo atto dopo la vendita di #telecom, vede il governo, appaltare le comunicazioni inerenti alla sicurezza nazionale (F.A. ambasciate, servizi segreti) ad agenzie private straniere americane (Space-x di #musk) è la fine ufficiale di quel margine di autonomia tattica che si poteva ancora avere.
Energia e comunicazioni sono due pilastri indispensabili per una nazione che vuole rimanere minimamente dignitosa.
In una ricomposizione dei blocchi internazionali, con l’ipotesi di un grande conflitto globale nel prossimo futuro, questa nostra situazione è folle.
Sotto la finta e strumentale retorica nazionale, si è compiuta una politica di svendita di asset strategici che compromettono la tenuta del nostro paese che vede una piena continuità con le precedenti agende politiche.
Come avevo analizzato anni fa, la salvaguardia della questione Nazionale è assolutamente centrale.
Questo è il punto, l’amore per la Patria non può essere strumentalizzato per coprire una situazione di sudditanza.
Dovrebbe anzi essere l’essenza di un riscatto vero.
Di libertà, giustizia e forza.
Perché l’utilizzo improprio di un tale sentimento invalida alla radice, la nobiltà di una tale causa.
Rafforzando con quella triste situazione in cui, gran parte dei nostri concittadini non crede nell’Italia, né in niente altro, perché come ben si sà, chi non ha una Patria non ha nulla.
E nella situazione di enorme difficoltà in cui saremo sempre più inseriti, l’elemento parziale delle divisioni su elementi marginali; come dicotomia dx-sx ecc assumo solo la funzione di servire a rendere ancora piú fragile e debole il nostro paese.
La necessità di unirsi sotto la bandiera italiana è di stringente attualità, a patto che le mani e i cuori di chi la impugni, siano sincere e prive di servilismi.
Questo è il nostro imperativo storico.