Di Alessandro P.
Nel corso di questi anni, il presidente Ahmadinejad, nonostante la persecuzione giudiziaria, è stato sempre al centro della scena nazionale e internazionale. Poche ore fa ha comunicato con un video che, ancora una volta, milioni di iraniani da ogni parte del paese gli hanno comunicato o fatto sapere che o a fine giugno si candiderà lui o diserteranno ancora una volta le urne.
L’astensionismo in Iran viaggia infatti su percentuali molto elevate. Purtroppo nel passato con la lotta di frazione nell’universo delle Guardie della rivoluzione, con l’alleanza tra la burocrazia parassitaria petrolifera e l’espansionismo militarista del gen. Soleimani benedetta dalla Guida, la linea ortodossa e khomeinista pura del presidente Ahmadinejad (“né Russia, né Cina, né Occidente: IRAN”) fu perseguitata e messa a tacere; ma è oggi chiaro che è quella la linea autentica dell’Iran profondo, che vorrebbe finalmente tornare ai fasti della gloria Imperiale, senza mandare i propri figli migliori a crepare per gli interessi del capitalismo di stato o socialismo cinese.
Il Presidente Ahmadinejad nei giorni del ’79 fu il fondatore della Linea dell’Imam, movimento imperiale Zoroastriano e sciita che voleva l’occupazione dell’amb. sovietica e non di quella americana, dato che l’Urss imperialista si era impossessata di vaste parti della santa terra iraniana (e tuttora la questione è irrisolta). Il Presidente Ahmadinejad, unico statista degno di stima e ammirazione dopo l’aprile ’45, ha negli anni scorsi mandato una lettera a Donald Trump definendolo un vero amico del popolo, un nemico dei serpenti globalisti e dello stato profondo della cabala globalista.
Il Presidente Ahmadinejad ha mostrato che nulla di quanto hanno diffuso con violenza e terrore globale i criminali di Yalta dopo il 1945 è vero.