La società del capitalismo moderno è una società liquida che rende instabile ciò che prima era stabile, e si basa sulla destabilizzazione permanente del mondo e della vita, la precarietà lavorativa e la dissoluzione dell’eticità borghese classica: famiglia, stato, religione.
di Dennis Martelli
La società moderna è una società dei frammenti che si muovono superficialmente in maniera fluida, senza mai formare nulla di solido. Questa liquefazione della società avviene in concomitanza dell’affermazione di un capitalismo post moderno, un capitalismo che non ha più il suo centro nella solidità unidimensionale fordista, ma che si regge sulla fluidificazione di tutto ciò che esiste (scambio ininterrotto di beni, capitali, uomini).
Da un lato il capitalismo si fonda, dall’altro alimenta un processo di destabilizzazione di tutto ciò che è stato: la vita tende ad essere riconfigurata in forme flessibili e precarie, non solo sul piano contrattuale lavorativo, ma tende ad essere liquefatta l’intera vita del soggetto (pensiamo alle relazioni) assieme ai fondamenti etici solidi della vita stessa. Questo è il punto fondamentale: il mondo stesso diventa il piano liscio senza corpi solidi per lo scorrimento liquido e illimitato dei flussi della finanza e delle merci che devono inondare il mondo.
Questa è la cifra segreta della società liquida che deve abbattere tutti i limiti materiali e simbolici, tutti gli elementi di rigidità non fluida. Ecco perché l’uomo stesso tende oggi a diventare – nel quadro del capitalismo – flessibile, liquido, un individuo fluido, senza radici, apolide: l’uomo diviene merce stessa e, come tale, soggetto agli stessi spostamenti delle merci… da qui l’immigrazione, lo spostamento liquido della società.
Il capitale ci chiede di essere liquidi e come liquidi di assumere tutte le forme che il recipiente capitalistico ci richiede di assumere. Per questo oggi è in atto una vera e propria aggressione permanetene a tutte le forme di identità stabile e solida non ancora fluidificata dalla forma merce e dal capitale, ogni forma di identità viene diffamata come identitarismo intollerante. La società liquida è tale nelle strutture nei flussi del capitale ma il capitale risulta granitico, intrascendibile, rigidissimo nel modo in cui si presenta.
Il sistema capitalistico fa si che la società che esso produce si ponga come l’unico modello di società che può esistere, al suo interno fa proliferare in varie forme tutti gli stili di vita liquidi che hanno come unico epicentro l’abbattimento di un’identità rigida. Ecco perché oggi il capitale valorizza tutti gli stili di vita global, glemour e di distruzione della stabilità.
Il concetto di società liquida rappresenta il punto d’incontro, il nesso causa effetto, tra il mondo fondato sulla proprietà capitalistica e la degenerazione valoriale in atto (società dei beni, società dell’apparenza).
L’uomo, espoliato di ogni principio, di ogni valore etico e morale, diviene un fascio di percezione desiderative alimentate dalla fantasmagoria della pubblicità: una macchina desiderante senza identità.